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{Monday, April 30, 2007}

 
Ho il naso chiuso e la gola infiammata. Un solo canale per respirare e pure mezzo andato. Astinenza da fumo, cosa che in sé non fa male ma che mi irrita un pochino e il male lo può però fare a chi si trova nelle vicinanze. Arriva un collega di lavoro (e non faccio il farmacista, sia chiaro, e neanche il medico) e dice devi prendere i propoli, assolutamente, dopo dieci minuti ne arriva un altro e dice devi prendere il magnesio, fidati. Il terzo (e ultimo) collega in questo momento è in Spagna e non può dire la sua, per fortuna...

Trovo in Prato della valle, in occasione del concerto serale di domenica scorsa tenuto a conclusione della marcia cittadina svoltasi in mattinata qui a Padova, trovo - dicevo - un ragazzo maghrebino che ho conosciuto l’inverno scorso tra le persone senza fissa dimora (e anche senza tante altre cose, a dire il vero) che accompagnavo la sera in dormitori vari della città. Un po’ per l’aria di festa che c’è in Prato (comincio a mettere le mani avanti per giustificarmi), un po’ per il fatto che lui è sempre sorridente e bendisposto, un po’ che anch’io sono vagamente su di giri, insomma gli chiedo - dopo l’heilà di rito - e dimmi amico, come và? e lui dice eh che vuoi sono sempre lì e cerca le parole e io, per far sì che non si debba umiliare di fronte alla persona che è in mia compagnia e per non fargli dire che è sempre lì a vivere e a dormire per la strada e a mangiare alle cucine popolari e che non c’ha un lavoro e ha solo quei vestiti unti addosso e nient’altro, lo blocco e gli butto lì - ripeto, la mia intenzione era solo non fargli dire di più - gli dico tranquillo, vecchio mio, va bene così, volendo intendere non serve che dici altro e lui però deve aver pensato quella brutta xxxxxxx di tua sorella e quella grandissima xxxxxxx di tua mamma, una sega va bene così, però se l’abbia anche detto a voce alta o solo pensato io non lo so ero già sparito in mezzo alla gente cercando di nascondermi e di non farmi trovare

posted by Umbe 8:19 PM *** |


{Saturday, April 14, 2007}

 
Momento di formazione interna all'associazione, sabato mattina, terzo incontro. Cercando di formarmi, per crescere e diventare un buon operatore e un buon educatore, ma soprattutto cercando di evitare di appisolarmi lì sulla seggiola, osservo le varie tipologie e dimensioni dei seni delle operatrici colleghe, grazie anche alla mise suggerita da questi primi giorni di sole primaverile, e noto, con didattica prettamente fenomenologica e in una proiezione casistica che mi auguro comunque disattesa, che le operanti nel settore sociale portano, per il 92,7% dei casi, una prima misura di reggiseno, non solo, ma anche che, nel 52,2% di quel 92,7% dei casi, il fatto di portare un reggiseno, se pure una prima misura, è dato solo e unicamente da motivazioni di ordine sociale e culturale, non essendoci neanche quel pochino da reggere da giustificare la scomodità di tale supporto se non appunto per.
Non credo nemmeno che questa cosa vi interessi, ma tant'è!
(p.s. Tutte le colleghe che per caso venissero a leggere questa analisi profonda e approfondita si collochino senza tema nella percentuale restante del 7,3%, e mi invitino a prendere una birra e non torniamo più sull'argomento)
bentrovati, amici

posted by Umbe 6:07 PM *** |

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